martedì 30 agosto 2011

Basta chierichette in America...


Dal blog Messainlatino.it riprendo un post interessante sulla "questione delle chierichette". In America due Vescovi hanno ritenuto opportuno ammettere al servizio all'altare solo bambini, ragazzi e giovani...maschi! Il tutto per favorire le vocazioni!




"Nella Cattedrale cattolica dei Ss. Simone e Giuda della diocesi di Phoenix (Arizona, U.S.A., diocesi suffraganea di Santa Fe) non si vedranno più ragazze servire Messa. Ma non per misoginia o isterica sessuofobia clericale.
Mesi fa, già il Vescovo cattolico della Diocesi di Lincoln (Nebraska) S.E. Mons. Fabian Bruskewitz, aveva per primo detto "no!" alle chierichette. E per un ben preciso e importantissimo motivo: favorire le vocazioni sacerdotali e religiose.

Ora, anche il Rettore della cattedrale di Phoenix, il Rev. John Lankeit, infatti, ha detto che ha preso questa seria e grave decisione perchè sperimenta sulla propria pelle la carenza di vocazioni sacerdotali e religiose e la diminuzione della pratica religiosa in chiesa.
La sua scelta quindi (approvata dal Vescovo Mons. Thomas James Olmsted) è dettata da paterna preoccupazione e presa con spirito propositivo: incoraggiare giovani uomini e giovani donne ad onorare Dio con la consapevolezza che i vari "servizi" a cui si è chiamati sono tra essi differenti ma complementari; in tal modo i giovani impareranno a discernere più chiaramente le specifiche vocazioni nella Chiesa.

Il servizio all'altare dei giovani, si legge sul sito della diocesi, ha radici antiche nella Storia della Chiesa e prima della creazione del sistema seminario moderno dove si formavano gli uomini al sacerdozio (voluto e strutturato dai Padri del Concilio di Trento). Prima dei seminari, infatti, servire all'altare faceva parte di un apprendistato al sacerdozio.

A confortare il Vescovo di Phoenix e il rettore è l'esempio del confratello di Lincoln e i copiosi frutti che la sua scelta ha portato.
Se è pur vero che i numeri non devono essere l'unico metro di valutazione, don Lankeit è fiducioso e ricorda con speranza le diocesi in cui la limitazione ai soli ragazzi al servizio all'altare ha suscitato numerose vocazioni: la diocesi di Lincoln infatti è considerata una "centrale elettrica" delle vocazioni", e in una sola parrocchia di Ann Arbor (Michigan, Diocesi di Lansing) il cui parroco vuole solo chierichetti, nel 2008 ci sono stati 22 nuovi seminaristi e cinque donne in formazione per la vita religiosa!!
La parrocchia stessa è anche la sede di una Comunità religiosa "Servi dell'Amore di Dio" che conta già 16 sorelle e nella stessa città di Ann Arbor fioriscono anche le vocazioni femminili: le Suore Domenicane di Maria, Madre dell'Eucaristia, stanno ricevendo così molte richieste da parte di ragazze interessate ad entrare nell'ordine che non si riescono a costruire nuove strutture abbastanza velocemente per accogliere l'ondata di vocazioni religiose.

Proprio confortati da queste feconde esperienze e da questo rifiorire di vocazioni, e per tornare all'originario scopo della figura del chierichetto, il rev.do Lankeit ha riorganizzato alcuni aspetti della pastorale giovanile (presente nella cattedrale) nella speranza di promuovere anche a Phoenix il sacerdozio per i ragazzi, e le altre vocazioni religiose.
Per ottenere ciò ha, inoltre, preparato alcuni corsi differenziati: mentre per i ragazzi ci sono "corsi" per imparare a servire all'altare, le ragazze frequantano "corsi" per sapersi muovere in sacrestia e dare una mano ai sacerdoti prima e dopo le celebrazioni.

Andando contro lo spirito del tempo, e sfidando la "saggezza del mondo", in questo modo don Lankeit cerca di ottenere un sostanziale aumento delle vocazioni alla vita religiosa e sacerdotale, dando un forte segnale di "esclusività maschile" al servizio all'altare".

venerdì 26 agosto 2011

33 anni fa...






Ieri mattina io sono andato alla Sistina a votare tranquillamente. Mai avrei immaginato quello che stava per succedere. Appena è cominciato il pericolo per me, i due colleghi che mi erano vicini mi hanno sussurrato parole di coraggio. Uno ha detto: «Coraggio! Se il Signore dà un peso, dà anche l'aiuto per portarlo». E l'altro collega: «Non abbia paura, in tutto il mondo c'è tanta gente che prega per il Papa nuovo». Venuto il momento, ho accettato.

Dopo si è trattato del nome, perché domandano anche che nome si vuol prendere e io ci avevo pensato poco. Ho fatto questo ragionamento: Papa Giovanni ha voluto consacrarmi con le sue mani, qui nella Basilica di San Pietro, poi, benché indegnamente, a Venezia gli sono succeduto sulla Cattedra di San Marco, in quella Venezia che ancora è tutta piena di Papa Giovanni. Lo ricordano i gondolieri, le suore, tutti. Poi Papa Paolo non solo mi ha fatto Cardinale, ma alcuni mesi prima, sulle passerelle di Piazza San Marco, m'ha fatto diventare tutto rosso davanti a 20.000 persone, perché s'è levata la stola e me l'ha messa sulle spalle, io non son mai diventato così rosso! D'altra parte in 15 anni di pontificato questo Papa non solo a me, ma a tutto il mondo ha mostrato come si ama, come si serve e come si lavora e si patisce per la Chiesa di Cristo.

Per questo ho detto: «Mi chiamerò Giovanni Paolo». Io non ho né la sapientia cordis di Papa Giovanni, né la preparazione e la cultura di Papa Paolo, però sono al loro posto, devo cercare di servire la Chiesa. Spero che mi aiuterete con le vostre preghiere.


Giovanni Paolo I
Angelus Domini
27 agosto 1978

venerdì 19 agosto 2011

Venezia e la Festa di San Rocco, A.D. MMXI



Dopo qualche tempo (...ebbene si, nelle spiagge del Nordest collegarsi ad internet è un'impresa!) riprendiamo l'aggiornamento del blog con alcune foto della Santa Messa dello scorso 16 agosto, festa di San Rocco, celebrata nella Chiesa omonima di Venezia.

La S. Messa quest'anno è stata presieduta da S.E. Mons. Ovidio Poletto, Vescovo emerito di Concordia-Pordenone.

Ecco a voi qualche scatto.