- Bavinchove (Francia), 24 dicembre 2010 -
L'uomo non può farsi da sé il proprio culto; egli afferra solo il vuoto, se Dio non si mostra. [...] Questo culto diventa così una festa che la comunità si fa da sé; celebrandola, la comunità non fa altro che celebrare se stessa. Dall'adorazione di Dio si passa a un cerchio che gira intorno a se stesso.
[...] La storia del vitello d'oro è un monito contro un culto realizzato a propria misura e alla ricerca di se stessi, in cui in definitiva non è più in gioco Dio, ma la costituzione, di propria iniziativa, di un piccolo mondo alternativo. Allora la liturgia diventa un abbandono del Dio vivente camuffato sotto un manto di sacralità. Ma alla fine resta anche la frustrazione, il senso di vuoto. Non c'è più quell'esperienza di liberazione che ha luogo lì dove avviene un vero incontro con il Dio vivente.
[...] La storia del vitello d'oro è un monito contro un culto realizzato a propria misura e alla ricerca di se stessi, in cui in definitiva non è più in gioco Dio, ma la costituzione, di propria iniziativa, di un piccolo mondo alternativo. Allora la liturgia diventa un abbandono del Dio vivente camuffato sotto un manto di sacralità. Ma alla fine resta anche la frustrazione, il senso di vuoto. Non c'è più quell'esperienza di liberazione che ha luogo lì dove avviene un vero incontro con il Dio vivente.
J. Ratzinger
Introduzione allo spirito della liturgia, 2001
pp. 17-19
Introduzione allo spirito della liturgia, 2001
pp. 17-19
Parabéns pelo blog de Vocês!
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